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4 contributions to ZeroGonfiore Academy
Respiro fluido
Ciao ho iniziato ad applicare il respiro fluido, volevo chiedere se è meglio respirare con il torace o con l'addome e in fase di espirazione se con bocca chiusa o aperta. Ho notato che in fase di inspirazione faccio fatica a far durare l'ispirazione fino al segnale, mentre in espirazione volendo "avrei ancora aria". Al termine dell'esercizio ho una sensazione di stordimento e mi gira la testa Credo per il rilassamento che la tecnica dà.
0 likes • Aug 6
Anche io mi sto esercitando con il respiro fluido da qualche giorno e ho notato che é aumentata la consapevolezza ( la spontaneità di cui parli nella lezione teorica) nel senso che dopo i 5 minuti di esercizio conservo per circa un paio di ore una certa consapevolezza del mio respiro. Inoltre ho notato anche una maggiore consapevolezza posturale , mentre pratico il respiro fluido percepisco le 3 curve della schiena…é come se il mio corpo si riallineasse.
Condivisione test
Vorrei condividere il mio test : premetto che faccio sempre molta fatica ad eseguire test respiratori e spesso nella mia quotidianità mi rendo conto di essere in apnea🥳🥳 Test 1 33 secondi Test 2 18 secondi Grazie
0 likes • Jul 26
Gianluca scusa ma il video che mi sono fatta fare mentre respiro lo tengo per me giusto? O te lo devo inviare?
0 likes • Aug 6
@Gianluca Prete questa mattina ho rifatto il test: test1 40, test2 22
Respirazione 4-4-4-4
Oggi in pausa pranzo ho fatto questo esercizio, peccato che avevo appena mangiato, quindi in teoria non migliora la digestione… volevo capire in effetti che differenza c’è tra farlo dopo pranzo o prima di pranzo. Grazie (poi comunque domani provo anche a farlo prima di pranzo così vedo le sensazioni a confronto)
0 likes • Jul 29
Grazie Michela oggi provo anche io a farlo prima di pranzo
0 likes • Jul 30
Continuo a dimenticarmi di farlo prima di mangiare… anche oggi… ho pranzato e poi mi è venuta in mente la respirazione da fare…🤪
La Montagna Sei Tu
Ciao ragazzi, oggi passando davanti alla libreria mi è saltato all'occhio un caro vecchio amico: La Montagna Sei Tu di Brianna Wiest (non ho mai ben capito come si pronunci 😂). Lo lessi nel pieno del mio periodo di "miglioramento". Dopo anni di sofferenze tra gonfiori, difficoltà digestive, reflusso, coliti, ne stavo finalmente uscendo. Tra alimentazione, integratori E..psicoterapia! Avevo totalmente ignorato i segnali del mio corpo e pensandoci adesso, a posteriori, è buffo ricordare come quei sintomi siano esplosi in uno dei giorni più felici della mia vita: la mia laurea triennale. Buffo perchè si sa, ti fai il mazzo per studiare quello che ami, quando finalmente hai il foglio di carta che lo certifica dovresti essere al settimo cielo. E, invece, fu l'inizio di sette anni di sofferenze tra farmaci sbagliati e diagnosi mancate. Ma, è ancor più buffo, realizzare che il vero miglioramento DEFINITIVO lo stavo ottenendo soprattutto grazie a quel lavoro profondo, interiore, insieme alla psicoterapeuta. A scavare in ricordi dimenticati. E, soprattutto, nell'ascoltare un corpo che urlava di sintomi mentre io guardavo altrove: cercavo l'alimento colpevole, il gastroenterologo incompetente, il farmaco miracoloso, qualsiasi pillola ingurgitabile, il nuovo rimedio "dall'America"! Bhe, in quel viaggio, che ancora continua (non sarà mai abbastanza grato a Elisa, la psicoterapeuta che mi segue), ho trovato incredibilmente illuminante questo libro. Mi ha colpito. L'ho sentito letteralmente nei visceri. Perchè fino a quel momento avevo preferito guardare altrove, fuori da me, in cerca del colpevole da odiare, mentre me ne stavo rintanato nel mio vittimismo (si sa, fare le vittime, per quanto sia duro ammetterlo, ci fa sentire a casa...sia chiaro non ci fa sentire bene, ma al sicuro si). Da lì è partita la ricerca che ha portato ai contenuti di questi Academy sul sistema nervoso (fatti da Gianluca, il fisioterapista meno fisioterapista che conosco: definirlo così è riduttivo e sminuente ma si sa, ci serve dare un titolo alle persone per poterle inquadrare). NESSUNO ci parla dell'importanza del sistema nervoso nelle condizioni intestinali eppure tutti chiamano serenamente l'intestino il SECONDO CERVELLO. Addirittura quando non sanno più che darci ci dicono che ci serve un po' di Xanax...e spesso funziona, indovina un po' il perchè? Perchè lavora sul sistema nervoso, guarda caso....ma questo è un discorso che se volete approfondire ne parliamo a parte.
1 like • Jul 25
Ritornando al libro ‘la montagna sei tu’ il capitolo 2 ha una parte che è veramente illuminante. La Wiest scrive ‘L’obiettivo primario è ciò che più intimamente desideri, ma può capitare che tu ne sia del tutto all’oscuro. Per identificarlo devi porti due domande: Cosa mi mette più in difficoltà? E cosa mi spinge ad agire, invece?’ rispondendo a queste due domande e ricavando poi ‘i bisogni fondamentali ‘ mi si è aperto un mondo…chi l’ha letto e mi può confermare? Io ho capito tantissime cose di me. Vi consiglio di dare una sbirciata a quella parte. Grazie Francesco
1 like • Jul 26
@Francesco Sgarzi io ho fatto così, ho risposto alle 2 domande, poi ho inserito nell’intelligenza artificiale le coordinate riferite agli esempi riportati dalla Wiest e ho chiesto quindi all’intelligenza quale fosse il mio obiettivo primario e quali i miei bisogni… il risultato è stato decisamente interessante. Per questo mi ha colpito molto questa parte.
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Silvia Biella
2
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@silvia-biella-2913
Sono una persona sensibile con un intestino sensibile. La mia alimentazione vegetale ha peggiorato i problemi. Sono pronta a cambiare per stare bene.

Active 12d ago
Joined Jul 23, 2025
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