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Value Ladder
Il Value Ladder non è altro che la struttura della tua offerta commerciale, che ti aiuta a massimizzare i profitti prevedendo diverse opzioni di acquisto del tuo prodotto o servizio in base a fasce di prezzo differenti, destinate a clienti differenti. Il vantaggio è doppio: - I clienti hanno più opzioni di acquisto disponibili, in questo modo è più probabile che trovino una soluzione adatta alla loro necessità. - Se nel tempo le esigenze del tuo cliente aumentano, troverà direttamente nella tua azienda dei prodotti/servizi a più alto valore aggiunto, senza la necessità di cerca una nuova azienda/fornitore. In poche parole, alla base del tuo value ladder i clienti troveranno le opzioni gratuite o a bassissimo costo. Quando avranno bisogno di qualcosa in più, saliranno la scala verso opzioni premium. E, considerando che hanno già utilizzato i tuoi prodotti in passato (e si presume ne siano stati soddisfatti), è molto probabile che continueranno a scegliere la tua azienda. Prova a comparare questo scenario con quello di un’azienda che ha un solo prodotto o servizio, in vendita ad un prezzo unico. Il potenziale cliente ha solo una decisione da prendere: lo compro o no? Se la risposta è “no”, il cliente inizierà a cercare un’altra azienda. Se invece fosse “sì”, il cliente acquisterà il prodotto ma, se nel tempo dovesse cambiare necessità, sarà costretto a guardarsi attorno in cerca di un nuovo brand. - Come creare il proprio Value Ladder Ora hai iniziato ad acquisire una prima idea di cosa sia un value ladder. É il momento di cominciare a progettare quello della tua azienda. É importante sottolineare che ogni business avrà il proprio specifico value ladder, che varia sia in base al verticale in cui si opera (arredamento, servizi contabili, ecc) che al proprio modello di business (consulenza, vendita prodotti, ecc). Di seguito un esempio di struttura di value ladder. § Livello 1 – Contenuto Gratuito Il livello base del value ladder è pensato per attirare i potenziali clienti tramite la condivisione di contenuti o servizi gratuiti.
Value Ladder
Bias Cognitivi
Il bias cognitivo (pronuncia inglese [ˈbaɪəs]) o distorsione cognitiva, è un pattern sistematico di deviazione dalla norma o dalla razionalità nei processi mentali di giudizio. In psicologia indica una tendenza a creare la propria realtà soggettiva, che non necessariamente corrisponde all'evidenza, sviluppata sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio. I bias cognitivi sono forme di comportamento mentale evoluto: alcuni rappresentano forme di adattamento, in quanto portano ad azioni più efficaci in determinati contesti, o permettono di prendere decisioni più velocemente quando maggiormente necessario. Altri invece derivano dalla mancanza di meccanismi mentali adeguati, o dalla errata applicazione di un meccanismo altrimenti positivo in altre circostanze. Questo fenomeno viene studiato dalla scienza cognitiva e dalla psicologia sociale. L'etimologia del termine bias è incerta: in italiano arriva dall'inglese, col significato di "inclinazione" ma a sua volta discende dall'antico francese biais e ancora prima dal provenzale, col significato di "obliquo" o "inclinato". Il bias, contribuendo alla formazione del giudizio, può quindi influenzare una ideologia, una opinione e un comportamento. È probabilmente generato in prevalenza dalle componenti più ancestrali e istintive del cervello. Dato il funzionamento della cognizione umana, il bias non è eliminabile, ma si può tenerne conto "a posteriori" (per esempio in statistica e nella analisi sperimentale) o correggendo la percezione per diminuirne gli effetti distorsivi. Un'applicazione alla sociologia è il modello di propaganda, che vuole spiegare le distorsioni (dette media bias) delle notizie nei mezzi d'informazione. - Bias Nel Metodo Scientifico Nella scienza sperimentale e applicata, i bias costituiscono dei fattori psicologici che intervengono nella verifica delle ipotesi, influenzando ad esempio la registrazione dei risultati.
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Bias Cognitivi
Studiare per Ribellarsi
Per non piegare la testa né di fronte al prepotente di turno, né all’onda sempre lunga del conformismo privo di senso critico. Studiare per non sprecare non solo in talenti, le opportunità, il presente e il futuro, ma anche per essere attrezzati a reagire a tutto ciò che non ci convince. Un tempo, per esempio durante tutti gli anni della contestazione studentesca, chi si ribellava allo status quo, chi voleva mostrare il volto del rivoluzionario, sceglieva la strada più diretta: negare la funzione dello studio alla sua radice. E magari chiedere una promozione a scuola o un voto minimo all’università, il 18, gratuito, ope legis. Nell’era dell’ignoranza, e lo siamo diventati parecchio, invece il paradigma si rovescia, e il vero, autentico ribelle, è colui o colei che studia. Con rigore, passione, responsabilità. L’ignoranza, che nasce anche dal non studiare, in fondo è piuttosto celebrata dalle nuove fonti della conoscenza. La tv, il web, i social. Qui conta l’approssimazione dell’attimo fuggente, il presentismo, e conta una certa sottocultura dell’apparire che non riconosce valore all’essere. Il ribelle invece studia, si prepara e si oppone alla decadenza dell’ignoranza. Rivalutando così non solo la sua personale conoscenza, ma la stessa funzione della scuola. Laddove, questo dovrebbe essere chiaro alle nuove generazioni, senza competenza, e quindi senza conoscenza, sarà sempre più difficile trovare lavoro. --- > Paola Mastrocola, scrittrice, ci racconta questo capovolgimento di fronte nel suo ultimo libro, "la passione ribelle" (edizioni Laterza). <
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Valter ciao, lieto di averti dato uno spunto utile 😀
Stakeholder
Uno stakeholder (o portatore di interessi) è un individuo, un gruppo o un'organizzazione che ha un interesse in un progetto o un'azienda e può essere influenzato positivamente o negativamente dal suo esito. Nell’ambito dei processi di gestione degli stakeholder, l’analisi degli stakeholder è utilizzata per qualificare il ruolo che ciascuno di essi avrà nel progetto e successivamente le modalità con cui sarà necessario gestire ciascuno dei soggetti coinvolti. In tal senso è una tecnica applicata nel processo di identificazione degli stakeholder. In sintesi, per svolgere questa analisi occorre rispondere ai seguenti interrogativi: - Qual è il potere di ciascun stakeholder? - Qual è la capacità di influenzare il progetto? - Qual è il livello di interesse per il progetto? - Quanto desidera essere coinvolto nel progetto? - Esistono diversi modalità e diversi modelli di classificazione che possono essere utilizzati per l’analisi degli stakeholder. Ad esempio possono essere predisposte delle griglie o matrici di classificazione in base alle seguenti variabili: ~ Potere e Interesse ~ Potere e Influenza ~ Influenza e Impatto Naturalmente, può anche essere utilizzata una sola di queste rappresentazioni, ma sarebbe auspicabile predisporne più di una per avere maggiori informazioni per impostare una strategia di gestione. - Gli stakeholder con elevato potere ed elevato interesse dovrebbero essere gestiti con la massima cura. - Gli stakeholder con elevato potere e basso interesse devono essere semplicemente soddisfatti nelle loro aspettative. - Gli stakeholder con basso potere ed elevato interesse devono essere tenuti informati sull’andamento del progetto. - Gli stakeholder con basso potere e basso interesse devono essere semplicemente monitorati per vedere se il loro atteggiamento si modifica nel tempo. Una volta predisposte le griglie in questione e completata l’analisi degli stakeholder è possibile definire una strategia di gestione con lo scopo di aumentare il consenso ed il sostegno e ridurre al minimo gli impatti negativi degli stakeholder.
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Stakeholder
Benaltrismo
Il benaltrismo è un espediente retorico che consiste nell'eludere un tema o un problema posto in una discussione, adducendo semplicemente l'esistenza di altre problematiche più impellenti o più generali, spesso senza chiarirle specificamente. Si tratta di un neologismo entrato nella lingua italiana a partire dalla metà degli anni 1980, utilizzato dapprima nelle scienze politiche e nel giornalismo. Sintetizza l'espressione «c'è ben altro» e «ci vuole ben altro», utilizzate per indicare l'origine o la soluzione di un problema in "qualcos'altro" e "più importante", rispetto a quanto affermato dall'interlocutore o creduto comunemente. - Ambiti della "Tesi Benaltrista" Il termine indica un'affermazione ("tesi benaltrista") formulata nel mezzo o alla conclusione di una discussione, in opposizione sia all'individuazione di un problema sia di una soluzione allo stesso, sostenendo che i problemi sono "ben altri". In questo modo l'autore si sottrae a ogni valutazione oggettiva delle posizioni e soluzioni altrui, pronunciando de facto un giudizio di inutilità su ogni risultato raggiunto nel campo, come sulla legittimità della discussione, rimandando sine die la questione. Si possono trovare esempi nei campi più disparati del dibattito politico, scientifico e sociale: § un abuso del principio di precauzione quando di fronte a dati di innocuità si invocano altre analisi e controlli fino ad allora non richiesti né ritenuti necessari; § in qualsiasi discussione politica relativa a temi solitamente non all'ordine del giorno, qualsiasi intervento, anche rivolto alle persone chiamate a occuparsene, viene squalificato dal richiamo ai "veri problemi della gente"; § riguardo ad alcuni tipi di volontariato non tradizionali o invisi all'interlocutore, si afferma che i problemi sono "ben altri" (carestia, globalizzazione, guerra, ecc.) e pertanto l'intervento è inutile se non dannoso, distraendo dai "veri" problemi. - Benaltrismo e Causazione Un altro significato del termine "benaltrismo", molto usato, riguarda divergenze in ordine ai rapporti di causa ed effetto in relazione a fattori indicati all'origine di un problema, in quanto l'espressione "ben altro", in tale ulteriore accezione, non significa "di più", o "di meglio", ma "qualcosa di diverso".
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Benaltrismo
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Alessandro Vecchio
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@alessandro-vecchio-7351
🙂

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Joined Aug 5, 2025